Cercavo tutt’altro sui newsgroup, quando mi sono imbattutto in questo ridicolissimo intervento di un avvocato.
Il gruppo è it.hobby.fai-da-te, e un tizio (fabbrogiovanni) fa un intervento normalissimo, l’argomento è una grigliata di carne sul camino.
Secondo la mia esperienza basta procurarsi un treppiede di altezza
adeguata su cui appoggiare la griglia.
Se la superficie del focolare lo permette: griglia su un lato e mucchio
di braci di scorta sull’ altro, da non trovarsi a dover fare fuoco a
metà cottura.
Importante procurarsi la materia prima che sia di qualità ed evitare il
vino in cartone.
L’intervento successivo è assolutamente esilarante:
Riteniamo la SUA affermazione,gratuita e LESIVA della nostra IMMAGINE la invitiamo pertanto, ad una ímmediata rettifica,su stesso mezzo di divulgazione.
Fatti salvi il nostro diritto di ADIRE!
Per la TAVERNELLO s.p.a.
Avv.Filippo De Carolis
AHAHHHAHAHHHHAAAHHHH!
Certo che c’è gente curiosa in giro, e meno male che un avvocato dovrebbe sapere che la libertà di espressione circa le preferenze enologiche è un diritto costituzionale, un intervento del genere lo trovo assolutamente ridicolo.
Non a caso, gli è stato risposto per le rime (con una certa ironia):
Carissimo Dott. Filippo,
non era mia intenzione ledere alcunchè, nè tantomeno credo che i miei
scritti siano in grado di influenzare i gusti enologici degli amici che
frequentano questo NG.
Ammetto di essermi espresso forse in modo errato, rettifico pertanto
immediatamente, onde evitarle la fatica di ADIRE.
Il pensiero che volevo esprimere era: “Sul mio camino ci cucino solo
salsicce e braciole di suino allevato e macellato in casa e sulla mia
tavola compare solo ed esclusivamente Gutturnio dei Colli Piacentini
acquistato da contadino fidato, imbottigliato da me medesimo e
invecchiata nella mia cantina”.
Coloro i quali preferiscono cucinare sulla griglia asettici wurstel
comprati all’ ipermercato innaffiandoli con ottimo vino in cartone, sia
esso Tavernello o Vattelapesca, hanno tutta la mia stima, e non per
questo toglierò loro il saluto.
Cordialmente
Fabbrogiovanni.
A questo vorrei aggiungere la mia personale opinione:
a me il vino in cartone non piace, secondo me è di scarsa qualità, non lo berrei mai con un grigliata né tantomeno in altra occasione.
Vediamo se qualcuno ora fa la fatica di ADIRE per aver espresso una mia opinione enologica.
Per la gioia di preti, bigotti, e per tutti coloro che per vivere hanno bisogno di credere che esistano favolette tipo dio, gli angeli, il paradiso, l’inferno, l’anima, ecc. ecc., la contradditoria America, e uno dei suoi stati più bigotti, la Pennsylvania, ci offrono finalmente un episodio di buon senso.
Infatti un loro giudice federale (ok, un giudice e basta, che tanto nessuno qui sa cosa vuol dire), ha detto che insegnare il creazionismo nelle scuole non si può perché non è scientifico, ma si tratta del creazionismo biblico mascherato e quindi viola la separazione tra stato e chiesa.
Clap, clap, clap al giudice John E. Jones III (non solo i papi hanno i numeri).
Secondo i creazionisti, la teoria dell’evoluzione di Darwin è fasulla, e il mondo è stato creato già così com’è adesso da un’intelligenza superiore non meglio identificata. Puttanate insomma.
[via Repubblica]Inviata all’amministratore delegato e al direttore marketing di Vodafone Italia.
(in copia conoscenza alla Ferrari, non appena rintraccio una loro email, e pubblicata come lettera aperta sul mio sito personale)
Gentili dott. Guindani e dott. Bertoluzzo,
nei giorni scorsi ho appreso con sommo rammarico circa la decisione di Vodafone di abbandonare la sponsorizzazione della Ferrari, per passare alla sua rivale storica, la McLaren Mercedes.
Sono un cliente Vodafone, anzi, OMNITEL, fin dal 1996, cioè da 9 anni.
Sono stato uno dei vostri primissimi clienti, perché vedevo in Omnitel un’alternativa etica al monopolista Telecom, perché l’offerta era convenientissima, l’immagine dell’azienda innovativa, e Omnitel aveva lo spirito e l’aria culturale dell’azienda che si ispirava a un imprenditore illuminato come Adriano Olivetti.
Quando Omnitel è stata acquistata da Vodafone, mi è molto dispiaciuto perdere quel marchio, perché il rapporto di un cliente con un’azienda è anche e spesso emotivo, ed è legato a episodi significativi della propria vita. Lo dice anche la pubblicità sui marchi italiani, avete presente?
Ho tutt’ora la mia sim marchiata omnitel, e anche se archeologica non ho intenzione di cambiarla con una col marchio vodafone.
Quando è arrivata vodafone, è parso chiaro anche ai muri che l’innovazione e le “persone in grado di cambiare il mondo” sarebbero state sopresse. Da first mover, ideatore di nuovi servizi e nuove tariffe, compagnia giovane per i giovani, Omnitel diventando Vodafone è passata dall’essere il primo cavallo della telefonia mobile in italia, a essere l’ultima ruota del carro.
Paradossalmente oggi è la “vecchia” Tim che fa innovazione (almeno a parole, nella comunicazione pubblicitaria), e Vodafone, blandamente, segue zitta. Anche Tre vi ha superato da un pezzo su questo fronte.
Tre sta riuscendo a fatturare e a fare clienti laddove voi avete fallito col fallimento mostruoso di Omnitel 2000 e di Vizzavì: vendere contenuti oltre che fare il carrier.
Vabbé, ma in fondo io uso il cellulare per telefonare non per guardarmi dei film claustrofobici sul display del cellulare.
E per telefonare io uso ancora la stessa tariffa del 1996: libero con happy hour. Per le mie esigenze (telefonare la sera e in pausa pranzo senza badare al gestore che chiamo) non ne avete mai avuto una migliore. Questo penso che sia grave. In tanti anni di fedeltà non avete mai migliorato il mio piano tariffario, forse sono io stupido a non aver scelto un gestore più conveniente, ma sicuramente nemmeno voi siete dei geni nel mantenere i clienti. Quando eravate Omnitel lo eravate: prima l’opzione happy hour, poi lo you&me, quelli si che erano prodotti spaziali. E ora?
Ah, dimenticavo, io sono un cliente in abbonamento, quindi mi tagliate sistematicamente fuori da tutte le vostre promozioni di ricarica.
Orbene, veniamo al dunque.
Ero disposto a invecchiare serenamente con voi e con la solita tariffa, anche perché sponsorizzavate la Ferrari, che io seguo come grandissimo tifoso dal 1979, quando il mio idolo era Gilles Villeneuve, un’altro uomo di grande passione.
L’altra settimana apprendo, come dicevo, che lasciate la Ferrari per sponsorizzare la McLaren.
Ora questa è una stupidaggine notevole.
La Ferrari è il secondo marchio più famoso al mondo dopo la Coca Cola.
La Ferrari è Rossa, come vodafone.
La Ferrari è il mito, beh, è LA FERRARI!
La McLaren cosa cavolo è? Una scuderia che fuori della Formula 1 nessuno conosce. Una roba per addetti ai lavori. Ora è grigia, nera e bianca, dove lo metterete il logo Vodafone?
Ma soprattutto la McLaren è acerrima rivale della Ferrari.
Ora io non posso sopportare che una parte dei soldi che vi pago vada alla rivale della mia amatissima Ferrari.
E poi, insomma, io sono italiano, se voi fate delle scelte da inglesi, non voglio essere coinvolto.
Per tutte queste ragioni, tempo massimo la fine del 2006 in cui sarete ancora sulla vettura di Maranello, cambierò compagnia di telefonia mobile. Non c’è nulla che mi trattenga ancora con voi, sicuramente non Megan Gale.
Mi auguro che le mie riflessioni, nonostante la mia decisione, vi siano comunque gradite e utili per svolgere al meglio il vostro lavoro.
Con un velo di nostalgia, vi porgo i miei più cordiali saluti.
Massimiliano Sanna (ovvero il signor 347-xxxxxxx)
Anche io quest’anno voglio fare un regalo di natale al governatore della banca d’Italia, Antonio Fazio.
In questa maniera avrò migliori interessi sul mio conto corrente (dal -0% al +0%), diventerò famoso perché i giornali parleranno di me, la polizia intercetterà le mie telefonate così tutti mi sentiranno dire “Antonio, ma quando è coglione Berlusconi?”, incontrerò personaggi importanti come i pubblici ministeri della procura di Milano, e la BCE finalmente aprirà un inchiesta su di me.
Antonio, goditelo tutto il mio regalo!
Bomba penetrante in lattice per estreme dilatazioni. Cm 15 di lunghezza.
“Guarda quanto è bellino lì a terra, guarda come si muove questo bastardo… Luca, annichiliscilo!!!”
“C’è uno che corre, annichiliscilo porco dio!!”
” …se possiamo contattare quelli dell’esercito se hanno personale posizionato sui tetti perché rischiamo di spararci addosso…”
Queste sono tre delle tante frasi che si sentono nel video diffuso da Rai News 24 e girato da uno dei soldati italiani a Nassirya nell’agosto del 2004.
Missione di pace col cazzo, quella è una guerra e punto. Ammazzano la gente e distruggono edifici. Ma non è una novità, solo che ora abbiamo qualche prova in più.
Quello che emerge è il clima da videogame: il linguaggio e l’atteggiamento sono quelli. Ma emerge anche l’approssimazione notevole nella gestione delle manovre. Non sanno dove sono posizionati gli altri reparti, e infatti cercano conferme, e sparano dei missili un po’ così a occhio, altro che bombe intelligenti.
Comunque, giudicate da soli, buona (re)visione.
[via Marziano a Verona]Una volta un Caravaggio valeva almeno 100.000 lire.
Oggi la quotazione è poco superiore a 1 euro.
Per ottenere un Caravaggio a così poco prezzo, basta andare alla mostra “Caravaggio e l’Europa” che c’è a Palazzo Reale a Milano. Quindi davanti al botteghino bisogna trovare un tizio che ha la brillante idea di proporre a tutta la coda di essere un gruppo, così c’è lo sconto di 3 euro (da 12 a 9 euro).
Poi si entra e si visitano le prime due sale della mostra, che contengono 8 quadri di Caravaggio.
Quindi 9 euro diviso 8 quadri = 1,125 euro. Non male per un Caravaggio eh?
In realtà quella mostra è sopravvalutata e indecente.
Anzitutto se la chiami Caravaggio e qualcosa, con 130 opere, la gente si aspetta tante opere di Caravaggio e invece ne hai solo 8 su 130.
Poi, che almeno quelle 8 opere siano significative. E invece, tolto il magnifico Cattura di Cristo (forse il più grande quadro di tutti i tempi), e l’appena noto San Girolamo abbiamo solo opere minori di Caravaggio, ovvero dei crostoni da chiesa.
Poi, il resto delle 130 sono dei caravaggeschi, che di per sè sono già una scelta infelice giacché accanto al Maestro sono veramente quasi tutti indegni. A quel punto meglio fare Caravaggio e Jim Morrison, che facevano lo stesso tipo di casini.
Poi, la metà dei quadri sono inguardabili perché hanno un faro sparato sopra per cui il riflesso ne copre almeno la metà, da qualsiasi angolazione. Chiunque sia stato, farebbe meglio a occuparsi dei pali della luce stradali.
Poi, dalle targhette accanto ai quadri, mentre in ognuna viene riportata la data di nascita e di morte dell’artista (informazione ampiamente ridondante), manca invece la data di realizzazione del quadro! Ma come si fa a essere così storditi da non dare la possibilità al pubblico di posizionare nel tempo le opere, visto che fra l’altro è una mostra comparativa?!?
Se non fosse stato per la Regale Compagnia e per la Cattura di Cristo, avrei fatto i baffi col pantone a uno dei quadretti cessi dei caravaggeschi.
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