Chiunque abbia un bambino abbastanza vicino al proprio cuore, sa che il futuro gli appartiene perché essi vivono colmi di entusiasmo per la tensione verso di esso, mentre a noi resta l’ansia di fissare i ricordi e ormai incerti stentiamo ogni giorno di più a essere ancora la comunque intrinsecamente incerta costante di Hubble della loro vita.
Questo stupendo mondo globalizzato che pareva un dogma per tutti come ideale cosmopolita e come unico modello economico possibile, si sta dissolvendo in pochi giorni. La Cina che ora bloccherà i contagi di ritorno dopo essere stata l’origine del problema. Gli USA che tornano indietro di 200 anni. L’Europa che si rivela subito per quello che è ed è sempre stata: una serie di stati nazionali ognuno con politiche e interessi divergenti. L’Africa in cui per ora non succede nulla, solo perché sono fuori dal giro che conta… perché il coronavirus follows the money. Poi quando disgraziatamente prenderà piede lì, moriranno a frotte. Bentornati nel 1920, e teniamoci stretto Giuseppi che sicuramente è meglio di un Benito.
Cielo doppio nero,
evapora dalla vita,
vita che evapora.
Uno sguardo in nero si spegne,
uno sguardo dal nero si accende,
cielo doppio nero.
Negativo dell’esistenza,
positivo in trasparenza,
cielo doppio nero.
Ricordi dissolvono in scuro,
desideri assolvono dallo scuro
cielo doppio nero.
Per chi non crede che il nero possa essere il colore più bello
intingo le mani nelle tue e alzando il dito indico loro
il cielo doppio nero.
Quella sera mentre parcheggiava l’auto nei pressi della stazione, mettendo i piedi per terra, si era accorto di qualcosa che stava quasi sotto la macchina anche se quando era arrivato non l’aveva notato.
Commenti recenti