In una giornata come questa, una delle più lavorate della mia vita, più come intensità che come quantità, chiusa con uno Sforzato della Valtellina, il Fruttaio Ca’ Rizzieri di Rainoldi, che ha una persistenza tale che quando spostavo lo scooter per prendere il cartone dell’acqua dal box che mi ero dimenticato prima e che mi sono ricordato di prendere solo quando mi ero già tolto tutto tranne un calzino e quindi mi sono rivestito, ebbene lo sentivo ancora, non il calzino ma lo sforzato, che è un vino passito secco e non uno scooter, eh, mi sovviene che i siti web dei produttori di vino sono mediamente mediocri, anche perché spesso realizzati in flash (se non in un monoblocco jpg nei casi peggiori) il che li rende invisibili a google, per cui quando cerchi un vino sul google, ti escono siti di ecommerce tedeschi e presunti megaesperti (re)censori di vino, ma non ti esce il sito del produttore.
Non è un errore di google. E’ un errore di marketing del prodotto vino. Ci vuole un web di estrema qualità per vini di estrema qualità. Ci sto riflettendo seriamente su questo. Molto seriamente. Visto che il mio lavoro è fare il web (non guardate il mio sito che è quello del ciabattino con le scarpe rotte), e bere il vino per piacere, ci incontreremo prima o poi. Io un’idea molto precisa su come si fa il web del vino ce l’ho già. Vediamo chi è disposto a investirci.
Ah, se lo cercavi con google, ecco la pagina del Fruttaio Ca’ Rizzieri di Rainoldi