Annuncio che morirò sabato 15 aprile 2045 alle 22.34, in seguito ad infarto per aver fatto tredici, anche se io non ho mai giocato e mai intendo giocare nella mia vita. Vuoi vedere che ora che arriva il 2045 me ne dimentico e gioco quella cazzo di schedina?
Vi invito tutti al mio funerale per vedere se poi piangete davvero (come diceva Jannacci). Vista l’ora tarda, l’evento sarà di lunedì, così non andate a lavorare, e avete tutto il tempo di venire a farmi ciao ciao la domenica. Comodo no?
Via via, niente musi lunghi, anzi divertitevi alla mia faccia che preferisco così. Solo un favore: tenete i cazzo di preti lontano dal mio cadavere, su questo sono assolutamente serio.
“Guarda quanto è bellino lì a terra, guarda come si muove questo bastardo… Luca, annichiliscilo!!!”
“C’è uno che corre, annichiliscilo porco dio!!”
” …se possiamo contattare quelli dell’esercito se hanno personale posizionato sui tetti perché rischiamo di spararci addosso…”
Queste sono tre delle tante frasi che si sentono nel video diffuso da Rai News 24 e girato da uno dei soldati italiani a Nassirya nell’agosto del 2004.
Missione di pace col cazzo, quella è una guerra e punto. Ammazzano la gente e distruggono edifici. Ma non è una novità, solo che ora abbiamo qualche prova in più.
Quello che emerge è il clima da videogame: il linguaggio e l’atteggiamento sono quelli. Ma emerge anche l’approssimazione notevole nella gestione delle manovre. Non sanno dove sono posizionati gli altri reparti, e infatti cercano conferme, e sparano dei missili un po’ così a occhio, altro che bombe intelligenti.
Comunque, giudicate da soli, buona (re)visione.
[via Marziano a Verona]
Era ancora il 1996 quando sul finire dell’anno entravo in possesso di due cose senza le quali oggi ci sembra impossibile vivere:
Il telefono cellulare (Omnitel)
L’abbonamento a internet (Italia Online)
(Questi due marchi, che allora facevano parte dello stesso gruppo, sono morti da poco tempo eppure sembra che appartengono a un remoto passato, segno che è già possibile parlare di archeologia di internet e della telefonia mobile.)
In realtà già bazzicavo internet a scrocco e BBS da qualche tempo, tuttavia sul finire del 1996 comparvero i primi spazi web gratuiti dove la gente poteva fare i propri siti personali, gli antesignani dei blog.
Io tra ItaliaOnLine e Geocities tirai su il mio, che poi è massj.com 1.0. C’erano state delle versioni precedenti, che chiamamo 0.x, ma tutte poi ricompresa in questa. Questa versione del sito che ripubblico ha un po’ di immagini mancanti e link rotti verso siti che non esistono più (vedi il mitico pow wow), tuttavia non ha senso cancellarli, a parte qualche piccola modifichina ho lasciato le pagine com’erano.
Tra i contenuti che non ho più riportato e che meriterebbero di essere rieditati, tutta la vicenda di Non è la Browning, esilaranti vicende di uno strumento che allora, in assenza di cellulari, era molto un must: la segreteria telefonica.
Come dicevo allora, buona visione.
Una volta un Caravaggio valeva almeno 100.000 lire.
Oggi la quotazione è poco superiore a 1 euro.
Per ottenere un Caravaggio a così poco prezzo, basta andare alla mostra “Caravaggio e l’Europa” che c’è a Palazzo Reale a Milano. Quindi davanti al botteghino bisogna trovare un tizio che ha la brillante idea di proporre a tutta la coda di essere un gruppo, così c’è lo sconto di 3 euro (da 12 a 9 euro).
Poi si entra e si visitano le prime due sale della mostra, che contengono 8 quadri di Caravaggio.
Quindi 9 euro diviso 8 quadri = 1,125 euro. Non male per un Caravaggio eh?
In realtà quella mostra è sopravvalutata e indecente.
Anzitutto se la chiami Caravaggio e qualcosa, con 130 opere, la gente si aspetta tante opere di Caravaggio e invece ne hai solo 8 su 130.
Poi, che almeno quelle 8 opere siano significative. E invece, tolto il magnifico Cattura di Cristo (forse il più grande quadro di tutti i tempi), e l’appena noto San Girolamo abbiamo solo opere minori di Caravaggio, ovvero dei crostoni da chiesa.
Poi, il resto delle 130 sono dei caravaggeschi, che di per sè sono già una scelta infelice giacché accanto al Maestro sono veramente quasi tutti indegni. A quel punto meglio fare Caravaggio e Jim Morrison, che facevano lo stesso tipo di casini.
Poi, la metà dei quadri sono inguardabili perché hanno un faro sparato sopra per cui il riflesso ne copre almeno la metà, da qualsiasi angolazione. Chiunque sia stato, farebbe meglio a occuparsi dei pali della luce stradali.
Poi, dalle targhette accanto ai quadri, mentre in ognuna viene riportata la data di nascita e di morte dell’artista (informazione ampiamente ridondante), manca invece la data di realizzazione del quadro! Ma come si fa a essere così storditi da non dare la possibilità al pubblico di posizionare nel tempo le opere, visto che fra l’altro è una mostra comparativa?!?
Se non fosse stato per la Regale Compagnia e per la Cattura di Cristo, avrei fatto i baffi col pantone a uno dei quadretti cessi dei caravaggeschi.
Quei quattro eroi che mi leggono ormai da tanto si lamentano che scrivo poco.
Ho così ho deciso di cambiare impostazione e forma al sito, e così arriviamo a massj.com versione 3.0
Tecnicamente ho installato e sto personalizzando wordpress, se non sapete cos’è cliccate sul link.
WordPress soddisfa in maniera sublime la mia voglia di smanettare.
Editorialmente (caspita!) scriverò più parole, ma non mi passerà la voglia di parlare soprattutto per immagini come ho sempre fatto.
Emotivamente il vecchio massj.com 2.0 aveva un motivo ben preciso, ho amato tanto farlo perché ho amato.
Non lo cancello come non cancello mai nulla e nessuno, per i nostalgici è sempre là, basta cliccare sul link.
Magari troverò il tempo per pubblicare anche l’antichissimo 1.0 prima o poi.
Politicamente non bisogna scandalizzarsi che questa nuova versione sia a tutti gli effetti un blog. Ero scettico un po’ di anni fa sui blog, ma ora penso che abbiano senso perché oltre ai diari da cameretta, ci sono consistenti pattuglie di internettuali incazzati che scrivono. Mi unisco volentieri, visto che come qualcuno sa, ho già un blog altrove anche se credo che stia per morire dopo una breve ma gloriosissima vita.
Storicamente, voglio comunque importare i vecchi contenuti su questa nuova versione. Hanno ancora tutti senso, sono due anni e mezzo intensi della mia vita, e visto che ora c’è la possibilità di commentare, magari qualcuno ha voglia di farlo, fantasmi compresi.
Personalmente, sono sempre contento, soddisfatto e orgoglioso di me.
Esteticamente invece, mi sono tagliato la barba e ho assunto un’espressione molto intelligente.
Milano 30 Nov 2005 – Dallo stesso regista di Ananassaftkonzentrat, Dei bei pezzettoni di nulla, Entropical, sarà presto in uscita nelle migliori sale il nuovo capolavoro di Massimiliano Sanna: THE FLATZ WITCH PROJECT. La pellicola, che in italia uscirà col titolo di “Il mistero di un cazzo di sax”, è stata girata live in un solo giorno il 30 ottobre 2005 nei dintorni di Perugia.
Ancora una volta è protagonista Angelo Lazzeri, l’attore che per Massimiliano Sanna rappresenta quello che per Silvio Berlusconi rappresenta Romina Power, ma anche quello che per Gianfranco Zola rappresenta Linus Torvalds, e che per Nicole Kidman rappresenta Francesco Narducci: un mistero, appunto.
Massimiliano Sanna ha dichiarato: “Girare questo film è stata una sorpresa”.
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