E’ come se il numero di siti web commerciali fosse a numero chiuso perché altrimenti non ci sarebbero abbastanza visitatori e inserzionisti per tutti. Ci volevano i comunisti per liberalizzare il mercato. E ho pure appena pagato 200 euro per un passaggio di proprietà, fanculo.
Ricevo e pubblico questo CV (estratto):
Esperienze Professionali:
A. ‘Redattore’ e ‘responsabile marketing editoriale’ per una Azienda editoriale di Napoli (2005).
B. ‘Consulente culturale’ presso una società di Architettura e design (2004 – ).
C. ‘Formatore e docente’ presso una scuola di formazione professionale di Napoli (2004 – ).
E. ‘Consulente’ gestione delle ‘Selezioni e Risorse Umane’ (2000 – ).
F. ‘Consulente editoriale’ presso una Azienda Editoriale di Roma (2000 – ).
G. ‘Addetto stampa’ e gestione delle ‘Risorse Umane’ presso una azienda di organizzazione, gestione convegni e conferenze di Roma.
H. Stage presso un Gruppo Editoriale di Milano ed una Azienda Editoriale di Roma.
J. ‘Collaborazioni editoriali’ come traduttore e correttore di bozze (1997 – ).
Era da un pezzo che non si vedevano due ammericani in testa a una gara di moto.
Oggi c’era il cuore di Colin Edwards dal Texas su Yamaha contro il culo di Nicky Hayden dal Kentucky su Honda.
Colin ha dato tutto e ha fatto l’incredibile per vincere e per aiutare il suo compagno e grande amico Valentino Rossi. Ha fatto troppo ed è uscito fuori e ha vinto kentucky culo. Oggi abbiamo capito perché Vale l’ha scelto come Compagno di Squadra. Grande Colin e vaffanculo Nicky merda, che ricorda quell’infame di Keke Rosberg dell’82 in F1. Vinse il mondiale per sfiga di tutti gli altri.
Oggi ho cliccato apposta su un banner per vedere cosa fosse la pubblicità della Nintendo con una ragazza con un dalmata in braccio come soggetto. Ecco la risposta.
Un Tamagochi ingombrante, un frustrante surrogato di cane che non puoi nemmeno toccare, abbracciare, rotolare, sbavare, portare a pisciare e cagare. Se questo è un cane…
Il massimo del kitch e secondo me del crimine contro l’infanzia, si raggiunge quando tocchi lo schermo con la penna e lui viene a zampettarci contro come se volesse saltarti addosso.
Abominevole.
Tutti attenti al sottoscritto che fotografa, tranne la rinomata coppia DX-GPZ che in sincronia guarda Italia-USA.
(foto di Alex @ Faraway)
Mentre facevo una ricerca su dei ristoranti (mavvvà? giuro che è per lavoro!), ho visto che sui siti di lingua inglese un sacco di ristoranti venivano definiti alfresco.
Aria Condizionata? Cestello del ghiaccio? Polinesiane in topless con un mega ventaglio?
No, per loro alfresco significa all’aperto, ovvero outdoor, come invece amiamo dire noi ma con un significato ancora un po’ diverso, più verso natura, quindi wildlife … Una maniera di dire che arriva sicuramente dall’immigrazione in america degli italiani del sud che magari col “mangiare al fresco” intendevano mangiare in terrazza o sotto un pergolato, appunto, al fresco, come usiamo ancora dire oggi. Insomma noi usiamo l’inglese e loro usano l’italiano. Anche questa è globalizzazione.
Da Dictionary.com:
alfresco \al-FRES-koh\, adverb:
1. In the open air; outdoors.adjective:
1. Taking place or located in the open air; outdoor.Outdoor sitting areas all have LAN connections, so that employees can work alfresco.
— Scott Kirsner, “Digital Competition – Laurie A. Tucker”, Fast Company, December 1999Alfresco is from the Italian al fresco, “in the fresh (air),” from al, “in the” (a, “to, in” + il, “the”) + fresco, “fresh.”
Ah, quando è stata scatta la foto?
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