Oggi tra le altre cose mi sono occupato di navigazione ortodromica.
Questione che in passato mi avevo sfiorato e che mi è piaciuto approfondire. Peccato che non abbia qui un mappamondo con cui fare qualche prova. Mi sono accontentato di un pallone.
Intanto, oggi è stato il giorno di Valentino Rossi che ha ortodromicamente guidato una Ferrari F2004 nelle prove di Valencia. Se le avessero trasmesse in tv, avrebbero avuto uno share mostruoso. Quando sono usciti i tempi definitivi della giornata, il sito della Gazzetta dello Sport è andato in palla.
Questo dice tutto del valore economico di Valentino Rossi e dell’obiettivo di queste prove. Ovvero, verificare se è sportivamente sensato portare il folletto di Tavullia in formula 1 in maniera da prendere una valangata di soldi con gli sponsor e aumentare ancora di più gli ascolti tv e quindi i relativi diritti.
Per chi della Formula 1 fa un business, Valentino quindi non deve vincere. Basta che competa decentemente, magari con qualche guizzo. A vincere il mondiale per la Ferrari ci penserà Raikkonen o ancora Schumacher, come all’epoca fece Jody Scheckter. Valentino deve esaltare. Come all’epoca faceva Gilles Villeneuve.
Inoltre si tratta di avere un pilota italiano in Ferrari. Quella di non avere italiani sulla rossa, per quanto possibile, era una politica di Enzo Ferrari stesso. Preoccupato che un connazionale potesse oscurare il mito assoluto del cavallino. Una questione di gelosia. Enzo Ferrari avrebbe cacciato Schumacher dopo la mossa a Jerez nel ’97, su questo non c’è dubbio. Non per il gesto sleale. Ma perché era come un proclamare che non gli bastava la macchina, la Ferrari per vincere.
Valentino sarebbe il primo italiano vincente a mettere le mani su una Ferrari, dai tempi del compianto Michele Alboreto. Su Ivan Capelli sorvoliamo. Alboreto è stato un ferrarista vincente con una Ferrari perdente. Si è giocato il titolo con Alain Prost nell’85 finché la macchina ha tenuto.
Come qualcuno sa, Valentino non sarebbe il primo motociclista a passare in Formula 1. Ce ne sono stati diversi. L’ultimo, Johnny Ceccotto. Ma l’unico a diventare campione del mondo sia nelle moto che in Formula 1, è stato John Surtees, iridato nel 1964 proprio con la Ferrari, in maniera piuttosto fortuita a dire il vero, anche se gli va riconosciuto il merito di essere stato lì a mettere la zampata nell’ultima gara. Surtees era stato campione del mondo della 500 con un’altra italiana mito di imbattibilità sportiva ma su due ruote, ovvero la MV Agusta.
Quello di Valentino non sarebbe un primato, insomma. Potrebbe esserlo se disputasse contemporanemente la MotoGP e la Formula 1.
Ma tornando ai tempi di oggi, l’ipotesi 2007 in F1 è molto plausibile. Magari si porta dietro Davide Brivio e Jeremy Burgess in Ferrari.
Diamo uno sguardo ai tempi di oggi, considerando che Vale girava su una F2004 M con V10 depotenziato, che non si capisce se sia regolarmentare o meno, e che comunque dovrebbe di suo andare un secondo più forte della 248 F1 guidata da Schumacher. Ma in ogni caso, mica male.
1. Alonso (Renault) 1’11″291 (52 giri)
2. Button (Honda) 1’11″327 (87)
3. M. Schumacher (Ferrari) 1’11″831 (72)
4. Montoya (McLaren-Mercedes) 1’11″998 (68)
5. Barrichello (Honda) 1’12″062 (112)
6. Kovalainen (Renault) 1’12″113 (27)
7. Villeneuve (BMW-Sauber) 1’12″619 (77)
8. Zonta (Toyota) 1’12″660 (87)
9. Rossi (Ferrari) 1’12″856 (51)
10. Coulthard (Red Bull-Ferrari) 1’12″883 (36)
11. Wurz (Williams-Cosworth) 1’12″925 (82)
12. Paffett (McLaren-Mercedes) 1’12″937 (116)
13. Webber (Williams-Cosworth) 1’13″050 (68)
14. Trulli (Toyota) 1’13″078 (105)
15. Kubica (BMW-Sauber) 1’13″332 (65)
Detto questo, potrei anticipare la mia valutazione della stagione di F1 che di solito faccio dopo il primo GP. Direi che quest’anno, la Renault rimane la macchina da battere. Ma la Ferrari è di nuovo lì a un soffio, mentre la McLaren pare che abbia gli stessi malanni dell’anno scorso, ma che non sia nemmeno più così competitiva. Il ruolo di rompicoglioni è affidato alla coppia Button-Barrichello che con la Honda non scherzano.
Male Toyota e Red Bull, di entrambe è già chiaro che hanno sbagliato la macchina e non a caso entrambe hanno previsto una nuova versione per metà stagione. BMW, anno di apprendistato, Toro Rosso e Midland non più ultime, perché ci sarà l’ostacolo mobile della Super Aguri che finora non ha provato e che esordirà con il telaio Arrows 2003.
Sicuramente saranno ultimi, e pure pericolosi perché prenderanno almeno 4/5 secondi al giro dagli altri. Scommetto che dopo il primo GP qualcuno dirà che delle carriole del genere non possono correre in F1. E avrà ragione.