Dopo una vita straordinaria ci lascia Michelangelo Antonioni, il più grande del ‘900, uno dei più grandi di tutta la storia dell’uomo. Il regista della crisi della modernità, il poeta dell’amore che non si placa mai.
Il manifesto del suo cinema e l’emblema della mia vita è L’Avventura, un film del 1960 che da il via a una serie impressionante di intuizioni e di svolgimenti estremi e complessi come La Notte, L’Eclisse, Deserto Rosso, Blow Up, Zabriskie Point, Professione Reporter.
Gli ho stretto la mano tantissimi anni fa a Milano a una rassegna dei suoi film e l’ho ringraziato per il suo cinema. Per me è stato non solo un maestro di cinema, ma anche un maestro di vita e di dolore.
La mia passione incrollabile per il suo cinema rimarrà sempre come la mia incrollabile passione per quel dolore così bello e così atroce.
…è che amore e vita quotidiana raramente fanno parte delle stesse esistenze.
L’amore è quella cosa che resiste a tutto e che si spezza per nulla
Io me stesso medesimo
Amo le mie piante grasse, amo il mio fico d’india e amo la mia agave.
Nevica oggi a Milano sulle spine del mio cuore.
Aggiornamento: soffice neve smussa la giornata in ufficio
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Qualcosa è cambiato.
Ricevuto. Passo e Chiudo.
E ora qualcosa di completamente diverso:
Le Pietre Mobili della California
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