Siccome pare che i voti contestati fossero solo 5.000, il che non basta a ribaltare il risultato delle elezioni, consiglio all’ex presidente del coniglio, di svegliarsi e fare una bella Grosse Kolazione, lui, Calderoli e Tremonti, a raccontarsi le barzellette sui mussulmani.
Perché l’altra idea, come suggeriva stasera Davide al Mom, sarebbe quella di ricontare tutte le schede a partire dal referendum monarchia-repubblica del ’46, scoprire che ha vinto la monarchia e quindi incoronare Berlusconi Re.
I seguenti appunti li ho scritti di mio pugno sul libretto degli espositori dell’umbria, sabato mattina dalle 12.30 in poi, quando ero a Verona al Vinitaly e avevo già visitato tutta la Sardegna e la Campania e l’Umbria. Ovviamente, essendo il mio primo Vinitaly, ero già sbronzo.
Ve li riporto in purezza.
0,23 centesimi ogni sterlina che viene puntata è quanto viene mediamente pagato dai bookmakers inglesi per la vittoria di Prodi.
Se invece puntate su Berlusconi, per ogni sterlina puntata ve ne danno ben 4,3. In caso di vittoria del banana, ovviamente.
Nel grafico c’è l’andamento storico degli ultimi mesi delle quote. Come si vede mai come nelle ultime ore Berlusconi è andato male. Segno che dare dei coglioni agli italiani pare che non funzioni.
Da che mondo è mondo, i bookmakers inglesi sono delle imprese floride che raramente sbagliano mosse di questo genere. Inoltre queste sono quote medie di diversi bookmakers, quindi ancora più affidabili.
Siccome mancano i sondaggi da due settimane, queste quote mi fanno andare domani al vinitaly più tranquillo 😉
Ah, se qualcuno non riuscisse a vedere i siti di scommesse inglesi perché sottoposti allo stupido sequestro ottenuto dai monopoli di stato come betfair.com, può sempre installare Tor e navigare anonimo e senza censure. Non che ci si perda molto senza questi siti, ma la libertà è pur sempre libertà.
Mentre confermo che anche io sono un coglione che come Massimo e come GPZ voterà a sinistra, volevo raccontare che sabato sera sono uscito con Raffa.
Raffa è mora coi capelli corti, ha un sorriso e degli occhi molto belli, è simpatica, dolce e paziente, fa un noioso lavoro da impiegata e anche la volontaria per la croce rossa, per cui si passa alcune notti in ambulanza.
Dopo qualche tempo che ne avevo fatto richiesta, ho avuto un account Google Analytics.
Per chi non sapesse cosa sia, Google Analytics è un sistema di rilevazione ed elaborazione del traffico web, tipo shinystats e compagnia bella. Insomma ti dice quanta gente visita il sito, cosa vede, da dove arriva, dove va, cosa pensa di te, ecc…
(altro…)
In giro c’è gente strana. Conosco un tizio che da piccolo voleva fare l’astronomo e quindi ha studiato filosofia. Ha studiato filosofia e quindi ha lavorato coi computer. Ha lavorato coi computer e quindi è responsabile di un prodotto di comunicazione. E’ responsabile di un prodotto di comunicazione e quindi studia da sommelier.
E siccome tutte queste cose le ha intraprese per passione e poi per lavoro, la regola dice che prima o poi farà veramente il sommelier o qualcosa di simile. E’ l’opzione B. Quella per cui la vita non è intensiva ma estensiva. Sapere un metodo per fare qualunque cosa e non sapere un’unica cosa per farne una specializzazione.
Non è necessario cambiare sesso per cambiare. C’è l’opzione B. Perché la lezione di enogastronomia mi ha aperto un mondo basato sul fascino di un metodo estremamente preciso ed estremamente poetico.
In una giornata come questa, una delle più lavorate della mia vita, più come intensità che come quantità, chiusa con uno Sforzato della Valtellina, il Fruttaio Ca’ Rizzieri di Rainoldi, che ha una persistenza tale che quando spostavo lo scooter per prendere il cartone dell’acqua dal box che mi ero dimenticato prima e che mi sono ricordato di prendere solo quando mi ero già tolto tutto tranne un calzino e quindi mi sono rivestito, ebbene lo sentivo ancora, non il calzino ma lo sforzato, che è un vino passito secco e non uno scooter, eh, mi sovviene che i siti web dei produttori di vino sono mediamente mediocri, anche perché spesso realizzati in flash (se non in un monoblocco jpg nei casi peggiori) il che li rende invisibili a google, per cui quando cerchi un vino sul google, ti escono siti di ecommerce tedeschi e presunti megaesperti (re)censori di vino, ma non ti esce il sito del produttore.
Non è un errore di google. E’ un errore di marketing del prodotto vino. Ci vuole un web di estrema qualità per vini di estrema qualità. Ci sto riflettendo seriamente su questo. Molto seriamente. Visto che il mio lavoro è fare il web (non guardate il mio sito che è quello del ciabattino con le scarpe rotte), e bere il vino per piacere, ci incontreremo prima o poi. Io un’idea molto precisa su come si fa il web del vino ce l’ho già. Vediamo chi è disposto a investirci.
Ah, se lo cercavi con google, ecco la pagina del Fruttaio Ca’ Rizzieri di Rainoldi
Dimmi chi sei e ti dirò chi votare è un simpatico sito in cui vi viene chiesta l’opinione su una serie di argomento e alla fine vi viene detto quale partito politico è più vicino alle vostre opinioni.
Il mio risultato è sopra, grossomodo ci prende, anche se come è noto io voterò fausto.
Giacché la stessa risposta può essere valida per più partiti o coalizioni, la somma non è quasi mai il 100%, in genere è di più.
E voi votate un partito in linea con le vostre opinioni?
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