Dopo una vita straordinaria ci lascia Michelangelo Antonioni, il più grande del ‘900, uno dei più grandi di tutta la storia dell’uomo. Il regista della crisi della modernità, il poeta dell’amore che non si placa mai.
Il manifesto del suo cinema e l’emblema della mia vita è L’Avventura, un film del 1960 che da il via a una serie impressionante di intuizioni e di svolgimenti estremi e complessi come La Notte, L’Eclisse, Deserto Rosso, Blow Up, Zabriskie Point, Professione Reporter.
Gli ho stretto la mano tantissimi anni fa a Milano a una rassegna dei suoi film e l’ho ringraziato per il suo cinema. Per me è stato non solo un maestro di cinema, ma anche un maestro di vita e di dolore.
La mia passione incrollabile per il suo cinema rimarrà sempre come la mia incrollabile passione per quel dolore così bello e così atroce.
Illuminato nella mente e nel cuore dall’impetuosa realtà del mirabile documento cinematografico sull’impresa sovraumana della conquista di marte bolscevico al fascismo e all’italia tutta, mi sentii spinto da una incrollabile volontà superiore ad abbandonare le leziose vesti plutocratiche che ci rammolliscono e ci annebbiano con le illusioni di una ingannevole vita comoda. Ordunque mi dotai di questa divisa categorica, forgiata dalla tecnica italica per sfidare e vincere le intemperie dell’inverno e le calure dell’estate, e fregiare i poderosi petti dei balilla con l’orgoglio per l’impresa che diede lustro al fascismo, gloria all’Italia e pace all’universo intero!
Ieri sera guardavo una delle puntate di Lost, la fiction americana che va in onda su raidue ma che io a volte perdo e allora recupero su Telemulo.
Il protagonista, Frank, che dall’incidente aereo aveva riportato un grossa taglio sulla schiena che la protagonista Kate ricuce con gin, ago e filo nella prima puntata, si tuffa in mare a salvare una fanciulla che annega, mostrando una schiena muscolosa e perfetta e già guarita in soli due giorni di tempo diegetico.
Ora, o fa parte delle magie dell’isola di Lost, o hanno cannato di brutto.
Cosa c’entrano questi personaggi tutti assieme ve lo spiego subito in questo post lunghissimo.
Sono coloro che ho dovuto affrontare nel mio consueto viaggio natalizio Milano – Nuoro via macchina/traghetto. Per quello mi trovavo a Genova Ovest quando sono stato chiamato da Vodafone come ho scritto nel post precedente.
Il viaggio di Natale 2005 (non è un film dei Vanzina), si colloca al secondo posto dopo quello Sapore di sale 2005 (anche questo non è di Vanzina, ma il mio viaggio di questa estate) nella classifica: e la nave va (senza di me).
Anche questa volta ho infatti ho rischiato di perdere il traghetto.
(altro…)
Milano 30 Nov 2005 – Dallo stesso regista di Ananassaftkonzentrat, Dei bei pezzettoni di nulla, Entropical, sarà presto in uscita nelle migliori sale il nuovo capolavoro di Massimiliano Sanna: THE FLATZ WITCH PROJECT. La pellicola, che in italia uscirà col titolo di “Il mistero di un cazzo di sax”, è stata girata live in un solo giorno il 30 ottobre 2005 nei dintorni di Perugia.
Ancora una volta è protagonista Angelo Lazzeri, l’attore che per Massimiliano Sanna rappresenta quello che per Silvio Berlusconi rappresenta Romina Power, ma anche quello che per Gianfranco Zola rappresenta Linus Torvalds, e che per Nicole Kidman rappresenta Francesco Narducci: un mistero, appunto.
Massimiliano Sanna ha dichiarato: “Girare questo film è stata una sorpresa”.
Commenti recenti