Risposte possibili:
a) mi sono lavato i denti con troppo entusiasmo
b) ho fatto il mio primo starnuto da 14 anni a questa parte
c) ho spinto lo scooter per circa 2 km come segnato sulla mappa qui sotto, dopo che mi si è fermato sul cavalcavia di viale monte ceneri poco dopo il primo autovelox arrivando da piazzale lugano, dove notoriamente c’è lo spazio solo per due macchine affiancate, e dove quindi dovevo attendere spalmato sul guardarail tra un flusso di macchine e l’altro per spingere lo scooter, con l’aggravante che le due corsie sono separate quindi ero in senso contrario di marcia e una volta giunto al ricongiugimento con la strada normale sono comunque dovuto scendere fino in basso perché il marciapiede è chiuso da un altro guardarail e quindi rifarmi la salita nell’altra direzione, fino a poi giungere all’officina Honda giurando che sul cavalcavia con lo scooter non ci salgo più più più.
Venerdì sera, telefonata last minute da Anti. (Adoro i last minute).
Anti era il bassista degli Why? che erano il mio gruppo nei ruggenti anni ’90 e di cui ci sarà, tra non molto, una sezione loro dedicata su questo sito.
Anti mi dice che col suo attuale gruppo, i The End Six Thousand Years suona al Rainbow la sera stessa. Anti non lo vedevo da una quantità abnorme di anni e l’ho incontrato sul traghetto tirrenia di rientro a Milano il 30 dicembre.
Io non lo avrei mai riconosciuto, ma il caso ci ha pensato uguale mettendoci nella stessa cabina a scanso di equivoci.
Giusto per chiarirci, Anti è quello con la maglietta dei Godflesh. Io rispetto ad allora ho 20 chili di più, Anti 20 di meno.
(gli Why? nel 1991, da sx a dx: Anti, Manuele, Massj, Nanni, Sergio).
Questo è un flash del concerto di venerdì sera:
Questa è la locandina:
… e questi sono gli sms con cui ci siamo confermati l’appuntamento:
Da Massj a Anti
Rainbow quello di via Besenzanica? Berlusconi merda.
Da Anti a Massj:
Sì esatto, MM Bande nere. Dalla regia mi dicono che inziamo alle 11. Borghezio, uno di noi.
Mi viene da osservare una cosa: ai miei tempi si pogava anche davanti a un’autoradio rotta, e ora cos’è questo mortorio?
E infatti con Anti ci è venuta l’idea brillantissima: facciamo una re-union degli Why? per il loro ventennale, che cade nel 2010. Abbiamo 4 anni per recuperare i disperati, rimetterci a suonare, fare un concerto e poi ri-sparire nel nulla.
In fondo per le giovani leve dell’heavy metal a quattro mori siamo un mito perso nelle nebbie dei tempi passati.
Io e Anti ci siamo, Sergio lo danno ancora a Nuoro, Manuele le ultime notizie lo danno a Firenze dopo l’esperienza coi Tanake, Nanni invece pare che fosse in Australia. Magari leggete e vi fate vivi.
Alla memoria, due brani degli Why? tra i miei preferiti:
The Crowd Was Screaming (1992 – album omonimo)
[audio:Why-The_crowd_was_screaming.mp3]
Codice Morale (1995 – L’uomo appeso)
[audio:Why-Codice_Morale.mp3]
Una delle mie nuove droghe. E in bocca al lupo col francese.
Amore mio,
è giunto il momento di dirti addio.
Forse sono un vigliacco a farlo da queste pagine, ma non so se ho il coraggio di dirtelo in faccia.
Non resisterei a baciarti, a stringerti, a sentirti tra le mie labbra e vorrei riempirmi di te e dirti ti amo, ti amo, ti amo…
Devo starti lontano per dirti addio.
In tutto questo tempo, che sembra tanto ma che è anche poco, mi hai dato l’impressione di esserci sempre stata. Non ricordo giornate senza di te. Non ricordo momenti senza il tuo sapore, se non quelli in cui soffrivo per la tua assenza.
Mi hanno sempre detto che mi facevi male. Che potevo vivere anche senza di te. Che dovevo pensare a me stesso prima di tutto. Ma io continuavo a pensare a te e a desiderarti. Volevo inebriarmi del tuo sapore e del tuo profumo. Fare mia la tua intimità, dissolvere il tuo corpo dentro il mio, e alla fine dissolvere il mio usando te. Come se fossimo una sola nuvola che si disperde nel cielo.
Mi svegliavo, e tu c’eri. Mi cibavo, e tu c’eri. Bevevo e tu c’eri. Scherzavo, mi divertivo e tu c’eri. Anche coi miei amici, ci sei sempre stata, qualcuno di loro ti adorava, qualcuno ti odiava.
Beh, non sei certo una disponibile a compromessi. E’ quasi impossibile prenderti a piccole dosi.
Basta darti corda per un attimo solo, e tu rubi intere giornate, conquisti il mio tempo e i miei spazi, e io te lo lascio fare, piacevolmente arreso a te.
Per questo ti devo dire addio.
Magari ci ripenserò. Magari mi mancherai troppo. Come in quei momenti in cui siamo stati soli, tu e io, davanti a un tramonto, o davanti a un’alba, davanti al mare o davanti a una montagna, o dopo aver fatto l’amore. Magari ritornerò da te. Ma non adesso. Ora è solo il momento di dirti addio.
Avrei voluto tenerti per mano e ancora una volta accenderti e bruciare assieme, rapidamente ma intensamente. Ma non importa. Non te ne avrai a male. In fondo, sei solo una sigaretta.
Harlock mi ha nominato. Non amo particolarmente le catene, ma questa tutto sommato è innocua ed è via blog, quindi ho deciso di rispondere, considerando anche l’autorevolezza dell’invito 🙂
Certo, avrò una difficoltà estrema, giacché non ho abitudini irrinunciabili. Semmai ho delle manie di precisione e giusto alcune procedure che mi guidano nei momenti di rincoglionimento totale (la mattina). Vediamo cosa tiro fuori.
Regolamento:
il primo giocatore di questo gioco inizia il suo messaggio con il titolo “Cinque tue strane abitudini”, e le persone che vengono invitate a scrivere un messaggio sul loro blog a proposito delle loro strane abitudini devono anche indicare chiaramente questo regolamento. Alla fine dovrete scegliere 5 nuove persone da indicare e linkare il loro blog o web journal. Non dimenticate di lasciare un commento nel loro blog o journal che dice “Sei stato scelto” (se accettano commenti) e ditegli di leggere il vostro.
La cremina del caffè, la tazza grande e il cotton fioc:
in svariati periodi della mia vita (questo è uno di quelli), voglio il caffè con la cremina, anche a casa, e quindi la mattina mi attengo a questa rigorosissima procedura:
Ascolti, letture e conseguenze del mattino:
La mattina ho una sequenza di acquisizione di informazioni ben precisa.
Il quarto d’ora accademico:
Io non sono mai puntuale. Una volta lo ero, puntualissimo. Da tanti anni non lo sono più. Sono sempre in ritardo.
Se dico alle 21, prima delle 21.15 non mi si vede. Semmai in casi eccezionali sono in anticipo.
Il mio desiderio di essere in ritardo ormai sfida qualunque cosa, anche i traghetti della tirrenia.
Fare le cose sotto pressione mi piace. Le faccio meglio. Riesco a organizzarle meglio. Ma soprattutto le faccio.
Essere in ritardo mi da un senso di missione impossibile, di sfida. E’ più forte di me. Anche quando posso iniziare una cosa in orario o uscire in orario, la tiro fino all’ultimo secondo.
Per questo la mia radiosveglia va avanti di un numero imprecisato di minuti. Forse 10, forse 15, l’ho sempre regolata a caso e faccio di tutto per non capire di quanti minuti è avanti, se no il gioco svanisce.
La firma:
Tutti i miei libri sono firmati da me. Nella prima pagina interna dove c’è il titolo del libro.
L’archivio universale:
Io non butto via mai nulla.
Conservo tutti i biglietti da visita, gli scontrini che possono essere stati significativi per qualcosa, i biglietti del cinema e dei concerti, la carta dei regali che mi sono stati fatti (ok, con questa ho smesso da qualche anno), quintali di oggetti inutili che accumulano polvere, fra cui parecchio hardware d’epoca che non ha più nessun valore. Diari e quaderni di tutta la mia carriera scolastica.
Ho un considerevole archivio di film, circa 1500 tra vhs e divx. Le videocassette sono tutte numerate.
Ma soprattutto ho un gigantesco archivio informatico. Ho tutte le email inviate e ricevute nella mia vita, allegati compresi. Ho tutti i file che ho creato, testi, immagini, suoni, video. Ho il log di tutte le chat che io abbia mai fatto, da icq, a msn, a splinder, ad altre chat un po’ più particolari.
Se mai avete comunicato con me informaticamente, quello che avete detto, c’è ancora.
L’unica cosa che ho perso è la rubrica del cellulare e l’archivio degli sms, questa estate.
Un po’ di numeri li ho recuperati, quelli di coloro che mi hanno cercato dopo metà agosto. Gli altri amen.
Tutto sommato l’ho presa bene.
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Per continuare questo gioco nomino:
Marziano a Verona
LaLaura
Senera
Capitan Uncino
I Momenti Angolari
Allora, iniziamo questo rientro nella capitale a-morale d’Italia, riportando il simpatico giochino di un hacker turco che ieri mi ha fatto il defacing del sito.
Il defacing consiste nella sostituzione della homepage.
Il simpaticone ha sfruttato un bug in un plugin di wordpress e mi ha messo come homepage quella che vedete qui sopra. Ok “colpa” mia per aver installato quel plugin senza le dovute verifiche.
Comunque un salutone all’amico turco che in fondo non ha fatto nessun danno. (né penso potesse farne di grossi).
Grazie a GPZ che ha segnalato la cosa al volo a Alex che me l’ha segnalato al volo e a Fabio che mi ha dato una mano a capire cosa fosse successo.
MaxiBod: thank you for checking my webiste security, take care.
A grande richiesta (cioè me l’ha chiesto Angelo), ho convertito i vecchi real audio della faccenda Non è la Browing in mp3, che anzi qui incapsulo nel simpatico audio player in flash, plugin di WordPress.
Erano talmente vecchi (real audio 2.0) che anche l’attuale real player deve scaricare il vecchio codec per aprirli.
Non è la Browning, per chi non lo sapesse, era la pagina di grande successo di massj.com 1.0.
Riporto il testo originale, e gli audio originali. L’intera faccenda risale al periodo 1995-1997.
Il numero di telefono citato non è più nostro!
Buon ascolto.
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Il testo originale della pagina Non è la Browning
Premessa: oltre ai personaggi più o meno sani che ci hanno chiamato e che ci continuano a chiamare perché nostri amici (e probabilmente almeno io non sono più sano di loro), c’è da spiegare che l’attuale nostro numero di telefono (attuale dal gennaio 1995) apparteneva precedentemente a una nota azienda produttrice di articoli da armeria (caccia, pesca, giardinaggio e burrumballa). Abbiamo perciò subito (e continuiamo anche oggi a subire) in segreteria telefonica, oltre che a tu per tu, comunicazioni di natura proto e post-aziendali di cui qui avete solo un infinitesimo esempio nella sezione Non è la Browning. Noi abbiamo preso questo fatto un po’ volontariamente e un po’ con la forza (come disse un noto filosofo del nostro secolo), e ne abbiamo potuto dedurre quanto segue:
Questa pagina è comunque dedicata a chi, condividendo la nostra sorte, si è trovato intestatario dell’altro vecchio numero di quest’azienda, numero che sulla guida del telefono temporibus illis faceva coppia col nostro.
I nostri messaggi di benvenuti sulla nostra segreteria telefonica
Lasciate un bip dopo il messaggio
[audio:benvenuto_bip.mp3]
Unità Carbonio
[audio:benvenuto_unita_carbonio.mp3]
La Mucca Pazza
[audio:benvenuto_mucca_pazza.mp3]
Swing
[audio:benvenuto_swing.mp3]
I ragazzi di Non è la Browning
[audio:benvenuto_ragazzi_non_e_la_browning.mp3]
I messaggi lasciati dai clienti della Browning
Deficienti
[audio:messaggio_deficienti.mp3]
Deficilli
[audio:messaggio_deficilli.mp3]
Fumeria
[audio:messaggio_fumeria.mp3]
Annullare i mulinelli
[audio:messaggio_mulinelli.mp3]
Ancora mulinelli
[audio:messaggio_mulinelli_2.mp3]
Pronto?
[audio:messaggio_pronto.mp3]
Troppo forte
[audio:messaggio_troppo_forte.mp3]
I messaggi lasciati dai nostri amici
Angelo ci invita al canguro
[audio:messaggio_angelo.mp3]
Davide in merda
[audio:messaggio_davide.mp3]
Elisabetta intimidatoria
[audio:messaggio_elisabetta_1.mp3]
Elisabetta ancora più intimidatoria
[audio:messaggio_elisabetta_2.mp3]
Classica Nevina
[audio:messaggio_nevina.mp3]
Pedro: riflettere
[audio:messaggio_pedro.mp3]
La fucking agendina di Ripa
[audio:messaggio_ripa_1.mp3]
Ripa 100%
[audio:messaggio_ripa_2.mp3]
Inimitabile Ugo
[audio:messaggio_ugo.mp3]
La telefonata erotica di Alex
[audio:telefonata_erotica.mp3]
Non classificabile (non sappiamo chi è)
La vacca buona
[audio:messaggio_vacca_buona.mp3]
Tu cerchi pane migliore di quello di grano!
La foto è di Albicocca con licenza Creative Commons
Era ancora il 1996 quando sul finire dell’anno entravo in possesso di due cose senza le quali oggi ci sembra impossibile vivere:
Il telefono cellulare (Omnitel)
L’abbonamento a internet (Italia Online)
(Questi due marchi, che allora facevano parte dello stesso gruppo, sono morti da poco tempo eppure sembra che appartengono a un remoto passato, segno che è già possibile parlare di archeologia di internet e della telefonia mobile.)
In realtà già bazzicavo internet a scrocco e BBS da qualche tempo, tuttavia sul finire del 1996 comparvero i primi spazi web gratuiti dove la gente poteva fare i propri siti personali, gli antesignani dei blog.
Io tra ItaliaOnLine e Geocities tirai su il mio, che poi è massj.com 1.0. C’erano state delle versioni precedenti, che chiamamo 0.x, ma tutte poi ricompresa in questa. Questa versione del sito che ripubblico ha un po’ di immagini mancanti e link rotti verso siti che non esistono più (vedi il mitico pow wow), tuttavia non ha senso cancellarli, a parte qualche piccola modifichina ho lasciato le pagine com’erano.
Tra i contenuti che non ho più riportato e che meriterebbero di essere rieditati, tutta la vicenda di Non è la Browning, esilaranti vicende di uno strumento che allora, in assenza di cellulari, era molto un must: la segreteria telefonica.
Come dicevo allora, buona visione.
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