Harlock mi ha nominato. Non amo particolarmente le catene, ma questa tutto sommato è innocua ed è via blog, quindi ho deciso di rispondere, considerando anche l’autorevolezza dell’invito 🙂
Certo, avrò una difficoltà estrema, giacché non ho abitudini irrinunciabili. Semmai ho delle manie di precisione e giusto alcune procedure che mi guidano nei momenti di rincoglionimento totale (la mattina). Vediamo cosa tiro fuori.
Regolamento:
il primo giocatore di questo gioco inizia il suo messaggio con il titolo “Cinque tue strane abitudini”, e le persone che vengono invitate a scrivere un messaggio sul loro blog a proposito delle loro strane abitudini devono anche indicare chiaramente questo regolamento. Alla fine dovrete scegliere 5 nuove persone da indicare e linkare il loro blog o web journal. Non dimenticate di lasciare un commento nel loro blog o journal che dice “Sei stato scelto” (se accettano commenti) e ditegli di leggere il vostro.
La cremina del caffè, la tazza grande e il cotton fioc:
in svariati periodi della mia vita (questo è uno di quelli), voglio il caffè con la cremina, anche a casa, e quindi la mattina mi attengo a questa rigorosissima procedura:
- Riempire la caffettiera (da uno) con acqua uliveto che arriva alla metà esatta della valvola
- Caricare con una miscela 50%-50% di Kimbo Macinato fresco e Lavazza Dek. Questa miscela è già fatta nel contenitore del caffè e serve perché non voglio bere troppa caffeina che poi mi vengono le palpitations.
- Metto la caffettiera sul fuoco, nel fornello medio, a tutta fiamma. Ho un minuto e 30 secondi (cronometrati) prima che escano le prime gocce del caffè.
- Metto tre cucchiaini di zucchero una tazza grande da the o da capuccino. La tazzina a casa non la uso più perché è piccola e il caffè rimane bollente. Questa della tazza grande è una abitudine geniale che mi è stata contagiata all’epoca da Laura
- Quindi vado a pisciare per ottimizzare i tempi, seduto sul cesso che se piscio in piedi poi devo pulire
- Mentre piscio, mi pulisco le orecchie con un cotton fioc, non posso rinunciare a questo momento
- Faccio scorrere l’acqua mi lavo le mani e torno in cucina
- Dopo dieci secondi il caffè esce, prendo le prime gocce, le verso nella tazza con lo zucchero e frullo tutto energicamente per fare la cremina che deve essere spumosissima.
- Quando il caffè è uscito tutto, lo giro col cucchiaino impregnato di cremina che è ancora nella caffettiera
- Quindi ne verso un pochino nella tazza e frullo la cremina di prima per renderla liquida
- Infine, verso il resto del caffè facendo cadere lentamente il getto sul bordo in maniera che lo strato di cremina di superficie non si rompa
- Fine (vedi capitolo successivo)
Ascolti, letture e conseguenze del mattino:
La mattina ho una sequenza di acquisizione di informazioni ben precisa.
- Mi sveglio con radio popolare nella radiosveglia. Ok, non sempre è il massimo, ma ha il pregio di alimentare la mia incazzatura contro Berlusconi, il che mi da la carica (carica lenta, a volta ci metto anche un’ora e mezza prima di mettere i piedi fuori dal letto)
- Una volta alzato, sullo stereo metto Radio 24, giusto per sentire un’altra campana (non che questi siano teneri con Berlusconi)
- Una volta fatto il caffè come su detto, mi siedo al pc (ebbene sì, è come leggermi il giornale), e mi leggo: l’email, i feed RSS dei vari blog che seguo (es. dotcoma, 40due, harlock, lalaura, ecc…) e i commenti sui miei blog, poi passo a repubblica.it, gazzetta.it sezione motori (il calcio mi farebbe vomitare), f1racing.net, leggo eventuali newsletter, in particolare quella di punto informatico, di zeusnews, di paolo attivissimo.
- A quel punto il caffè con la sigaretta, che bevo e fumo durante queste letture, hanno delle conseguenze e vado in bagno
Il quarto d’ora accademico:
Io non sono mai puntuale. Una volta lo ero, puntualissimo. Da tanti anni non lo sono più. Sono sempre in ritardo.
Se dico alle 21, prima delle 21.15 non mi si vede. Semmai in casi eccezionali sono in anticipo.
Il mio desiderio di essere in ritardo ormai sfida qualunque cosa, anche i traghetti della tirrenia.
Fare le cose sotto pressione mi piace. Le faccio meglio. Riesco a organizzarle meglio. Ma soprattutto le faccio.
Essere in ritardo mi da un senso di missione impossibile, di sfida. E’ più forte di me. Anche quando posso iniziare una cosa in orario o uscire in orario, la tiro fino all’ultimo secondo.
Per questo la mia radiosveglia va avanti di un numero imprecisato di minuti. Forse 10, forse 15, l’ho sempre regolata a caso e faccio di tutto per non capire di quanti minuti è avanti, se no il gioco svanisce.
La firma:
Tutti i miei libri sono firmati da me. Nella prima pagina interna dove c’è il titolo del libro.
L’archivio universale:
Io non butto via mai nulla.
Conservo tutti i biglietti da visita, gli scontrini che possono essere stati significativi per qualcosa, i biglietti del cinema e dei concerti, la carta dei regali che mi sono stati fatti (ok, con questa ho smesso da qualche anno), quintali di oggetti inutili che accumulano polvere, fra cui parecchio hardware d’epoca che non ha più nessun valore. Diari e quaderni di tutta la mia carriera scolastica.
Ho un considerevole archivio di film, circa 1500 tra vhs e divx. Le videocassette sono tutte numerate.
Ma soprattutto ho un gigantesco archivio informatico. Ho tutte le email inviate e ricevute nella mia vita, allegati compresi. Ho tutti i file che ho creato, testi, immagini, suoni, video. Ho il log di tutte le chat che io abbia mai fatto, da icq, a msn, a splinder, ad altre chat un po’ più particolari.
Se mai avete comunicato con me informaticamente, quello che avete detto, c’è ancora.
L’unica cosa che ho perso è la rubrica del cellulare e l’archivio degli sms, questa estate.
Un po’ di numeri li ho recuperati, quelli di coloro che mi hanno cercato dopo metà agosto. Gli altri amen.
Tutto sommato l’ho presa bene.
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Per continuare questo gioco nomino:
Marziano a Verona
LaLaura
Senera
Capitan Uncino
I Momenti Angolari