Commosso dal Barolo Gremolere 2003 dei Fratelli Alessandria e dal Gevrey-Chambertin 2004 di Domaine Rossignol Trapet.
Dal libricino con le note volanti di degustazione:
Barolo Gramolere 2003 – f.lli Alessandria
Un naso strepitoso di balsamico e mentolato, in bocca un vino dall’estensione notevole come un grande cantante, da una grande morbidezza a una grande acidità, riempe e soddisfa tutta la bocca, completissimo.
Gevrey-Chambertin 2004 – Domaine Rossignol Trapet
L’apoteosi al naso, ecco un vino da definire ampio ed eccellente! Si va dal floreale, al fruttato, spezie, note vegetale, principi di terziarizzazione, lievi tostature, note dolci, non finisce più, una meraviglia. In bocca è poetico, commovente, un tannino avvolgente che conquista.
In passato molte donne si sono ostinate a trovare almeno un difetto in me, ed io per ricambiare, mi sono ostinato a trovare almeno una qualità in loro.
(ps: chi è la donna nella foto?)
Terminate le feste comandate ho iniziato le mie feste. Che in questo periodo, che ve lo dico a fare, vuol dire vino.
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Champagne Francoise Bedel, Brut, (Vallée de la Marne), s.a. “Entre ciel et terre”, bellissima etichetta, eccola:
Premetto che mi unisco al coro degli entusiasti, per quanto ne possa capire io che sono solo un appassionato: il vino italiano va bene, anzi benissimo, tutti fanno grandi affari, cresce la qualità, cresce il fatturato, si battono i record, e tavolta anche i francesi. Tutto bene, tutti contenti?
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