In giro c’è gente strana. Conosco un tizio che da piccolo voleva fare l’astronomo e quindi ha studiato filosofia. Ha studiato filosofia e quindi ha lavorato coi computer. Ha lavorato coi computer e quindi è responsabile di un prodotto di comunicazione. E’ responsabile di un prodotto di comunicazione e quindi studia da sommelier.
E siccome tutte queste cose le ha intraprese per passione e poi per lavoro, la regola dice che prima o poi farà veramente il sommelier o qualcosa di simile. E’ l’opzione B. Quella per cui la vita non è intensiva ma estensiva. Sapere un metodo per fare qualunque cosa e non sapere un’unica cosa per farne una specializzazione.
Non è necessario cambiare sesso per cambiare. C’è l’opzione B. Perché la lezione di enogastronomia mi ha aperto un mondo basato sul fascino di un metodo estremamente preciso ed estremamente poetico.
In una giornata come questa, una delle più lavorate della mia vita, più come intensità che come quantità, chiusa con uno Sforzato della Valtellina, il Fruttaio Ca’ Rizzieri di Rainoldi, che ha una persistenza tale che quando spostavo lo scooter per prendere il cartone dell’acqua dal box che mi ero dimenticato prima e che mi sono ricordato di prendere solo quando mi ero già tolto tutto tranne un calzino e quindi mi sono rivestito, ebbene lo sentivo ancora, non il calzino ma lo sforzato, che è un vino passito secco e non uno scooter, eh, mi sovviene che i siti web dei produttori di vino sono mediamente mediocri, anche perché spesso realizzati in flash (se non in un monoblocco jpg nei casi peggiori) il che li rende invisibili a google, per cui quando cerchi un vino sul google, ti escono siti di ecommerce tedeschi e presunti megaesperti (re)censori di vino, ma non ti esce il sito del produttore.
Non è un errore di google. E’ un errore di marketing del prodotto vino. Ci vuole un web di estrema qualità per vini di estrema qualità. Ci sto riflettendo seriamente su questo. Molto seriamente. Visto che il mio lavoro è fare il web (non guardate il mio sito che è quello del ciabattino con le scarpe rotte), e bere il vino per piacere, ci incontreremo prima o poi. Io un’idea molto precisa su come si fa il web del vino ce l’ho già. Vediamo chi è disposto a investirci.
Ah, se lo cercavi con google, ecco la pagina del Fruttaio Ca’ Rizzieri di Rainoldi
Dimmi chi sei e ti dirò chi votare è un simpatico sito in cui vi viene chiesta l’opinione su una serie di argomento e alla fine vi viene detto quale partito politico è più vicino alle vostre opinioni.
Il mio risultato è sopra, grossomodo ci prende, anche se come è noto io voterò fausto.
Giacché la stessa risposta può essere valida per più partiti o coalizioni, la somma non è quasi mai il 100%, in genere è di più.
E voi votate un partito in linea con le vostre opinioni?
Stasera ho rifilato 8 decimi al secondo, che è stato zuluca, al kartodromo di Rozzano, quindi sono tornato primo come è normale che sia. Questa pista a me piace molto, mentre a carro non va giù. Chiaro, devo riprendere il giro veloce a buccinasco, che oggi era occupato da un’endurance.
A breve ci facciamo un GP a Rozzano, se qualcuno si vuole unire… forse siamo sotto il numero legale (8).
L’avevo archiviata da dicembre. Fenomenale. La consiglio a tutti quelli che se la possono permettere.
Di Formula 1 parlo solo domani dopo il GP. Per ora sembra troppo bello per essere vero. Incrociamo le braccia sul volante.
Questo coniglio è impressionista perché la foto con la videocamera è venuta com’è venuta. Un poco artistica. Oggi mi sono appassionato tra i fornelli come si vede.
Allora, preparazione del coniglio impressionista:
Come vino va bene un rosso semplice senza complicazioni, come un grignolino, io ho preso quello 2004 di Liedholm. E’ parente dell’ex calciatore e dell’ex allenatore? No. E’ proprio lui. Ha mandato affanculo il calcio e si è messo a fare vino, ottima scelta.
Data la vivacità del piatto, da combattere con le mani, suggerisco l’accostamento con due gare della SuperBike, come quelle di Philip Island vinte dai due Troy, Corser e Bayliss, e ovviamente forza Ducati.
Se proprio dovete invitare qualcuno, meglio maschio, le donne si rompono un po’ a rosicchiare il coniglio.
In questo periodo sono molto innamorato del branzino, noto anche come spigola, un pesce molto interessante per il suo sapore di carattere, per la facilità nel mangiarlo e la resistenza nel cucinarlo.
Stante il fatto che la soluzione migliore rimane secondo me quella sottosale, questa versione del branzino in giallo è uno dei vari accostamenti con un contorno che ho sperimentato. Sia esteticamente che come gusto questo col peperone giallo mi è piaciuto.
La preparazione prevede:
Col branzino stanno bene vini bianchi fermi giovani anche piuttosto fruttati perché comunque il branzino ha il suo carattere che non si lascia facilmente sopraffare da un vino. Io mi ritrovavo un Gavi Pisè 2004 dell’azienda La Raia e c’ho messo quello.
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